Il Tromboembolismo Venoso (TEV) resta una malattia che colpisce ancora con frequenza inaccettabilmente elevata i pazienti che vengono ricoverati in ospedale per interventi chirurgici o per cause mediche. In particolare, l’Embolia Polmonare Fatale rientra ancora tra le prime cause di morte in ospedale ed è la prima causa di decesso prevenibile legata al ricovero ospedaliero.
Nelle decadi passate, la profilassi del Tromboembolismo Venoso (TEV) ha guadagnato spazio, imponendosi come misura che, almeno per quanto riguarda la chirurgia, è in grado di ridurre la mortalità dei pazienti che la ricevano. Tra gli indicatori di qualità, ormai anche nel nostro paese, figura la prova dell’avvenuta valutazione del rischio di TEV in ogni singolo paziente da sottoporre ad intervento chirurgico. A fronte di questo panorama, che è ancora suscettibile di progressi, stanno le molte conoscenze, anche recenti, sul TEV e la sua profilassi. La profilassi farmacologica, con agenti antitrombotici, e quella fisica e meccanica, di tipo compressivo, hanno rapidamente guadagnato ampia popolarità e vengono impiegate in numerosi “setting” clinici che vanno dalla chirurgia, alla medicina interna, alle cure intensive, alla traumatologia. Le conoscenze in questo campo devono essere diffuse in maniera capillare, soprattutto oggi che la spinta commerciale di nuovi farmaci anticoagulanti – che in un recente passato portava a mantenere intensa e nutrita la formazione e l’educazione medica in questo ambito – si è affievolita. Scopo della presente FADè l’illustrazione dei molti temi nel campo della profilassi del TEV, a partire dall’impiego degli score per predire il rischio nei vari setting clinici. Tali score non sono accuratissimi nella loro performance, ma hanno il pregio di focalizzare l’attenzione sugli elementi e le circostanze cliniche che si associano con il TEV. Essi sono disponibili per il setting chirurgico e per quello internistico; sono disponibili sia per la predizione del TEV che delle complicanze emorragiche legate ad una eventuale profilassi anticoagulante. Altro tema articolato e da conoscere da parte di chi è delegato ad attuare la profilassi del TEV, è quello del vasto armamentario terapeutico disponibile.
Esso comprende i farmaci antitrombotici ed anche le misure non farmacologiche di prevenzione. Per ciascuna categoria di trattamento è necessario fare puntualizzazioni che aggiornino le conoscenze sulle eparine, sugli anticoagulanti orali, sull’acido acetilsalicilico, tanto per citare i grandi gruppi di farmaci disponibili. La scelta corretta nella singola categoria di pazienti candidati è argomento sempre attuale quando si tratta di profilassi del TEV. Ma a proposito di farmaci non sono di minore importanza le questioni legate al dosaggio ottimale di ciascuno di essi, al timing iniziale di avvio del trattamento ed alla durata ottimale della profilassi in ciascuna condizione clinica a rischio di TEV. Alcuni fattori legati ai paziento sono di importanza rilevante quando si pratichi la profilassi farmacologica del TEV. Basterà citare la profilassi nei soggetti obesi, nei soggetti con insufficienza renale e nei pazienti con altri trattamenti potenzialmente in grado di interferire con la profilassi del TEV. Infine, ogni condizione, dalla chirurgia generale alla chirurgia ortopedica maggiore fino alla traumatologia ed alla profilassi nel paziente non chirurgico, comporta diversi livelli di rischio di TEV che devono essere conosciuti per graduare con esattezza il tipo di intervento da praticare e la sua durata. A parte merita di essere ricordato il problema della profilassi nel paziente oncologico. Le neoplasie sono uno dei fattori di rischio per TEV tra i più potenti se non il più potente ed il paziente oncologico andrà sempre valutato in modo specifico sia che si tratti di un paziente chirurgico sia che si tratti di paziente non chirurgico. Tra gli argomenti che la FAD affronterà sono naturalmente da comprendere quelli legati agli aspetti farmaco-economici ed al rapporto costo/beneficio/rischio che essa implica. La FAD sulla profilassi del TEV è rivolta a medici necessariamente coinvolti nella gestione del rischio di TEV dei loro pazienti. In sostanza tutti i medici ospedalieri ed anche buona parte dei medici che operano sul territorio possono giovarsi di una formazione sul tema a partire da internisti, geriatri, oncologi, neurologi, cardiologi, chirurghi generali, ortopedici, chirurghi vascolari, urologi, neurochirurghi, medici dell’emergenza.
NOVITÀ
LA PROFILASSI DEL TEV, FARLA E FARLA BENE
FAD
- Inizio iscrizioni: 08-09-2025
- Fine iscrizione: 31-12-2025
- Posti liberi: 994
- Accreditato il: 12-06-2025
- Crediti ECM: 5.0
- Ore formative: 5h
- Codice Evento: 455708
- N. Edizione: 1
Dettaglio
AVVISO IMPORTANTE
Attenzione:
- In caso il discente non superi il test di valutazione dovrà ripetere il percorso formativo dall'inizio
- Soglia di superamento: 75% delle risposte corrette
- Il corso e il conseguente test può essere seguito (prima) e compilato (successivamente) un massimo di 5 volte
TERMINE COMPILAZIONE QUESTIONARI: ore 24.00 del 31/12/2025
Presentazione
Programma
01 Sapete che la profilassi TEV nel mondo, si sa, ma non si fa, sempre? - Marco Marietta
02 PADUA Score è ancora attuale? - Marco Marietta
03 IMPROVE Score per Il rischio emorragico - Claudio Cimminiello
04 Il Caprini score per il rischio di TEV: il più usato…eppure... - Claudio Cimminiello
05 I farmaci per la profilassi del TEV: l’Eparina una scelta ancora azzeccata? - Claudio Cimminiello
06 La profilassi del TEV nel paziente anziano e fragile - Claudio Cimminiello
07 Rischio TEV in Chirurgia Oncologica Addominale - Mauro Molteni
08 La profilassi prolungata nel paziente non chirurgico - Claudio Cimminiello
09 La profilassi nel paziente traumatologico (chirurgico e non) - Mauro Molteni
10 Profilassi TEV nella chirurgia ortopedica maggiore d’anca - Mauro Molteni
11 Profilassi TEV nella chirurgia ortopedica maggiore di ginocchio - Mauro Molteni
12 Obesità e profilassi: quali le dosi - Mauro Molteni
13 Insufficienza renale e pro5ilassi: le dosi - Marco Marietta
14 Polmonite: profilassi TEV come e per quanto - Marco Marietta
15 Come trattare una complicazione Trombotica in un paziente oncologico - Marco Marietta
16 EBPM biosimilare: la certezza di una scelta - Claudio Cimminiello
Informazioni
Obiettivo formativo
3 - Documentazione clinica. Percorsi clinico-assistenziali diagnostici e riabilitativi, profili di assistenza - profili di cura
Mezzi tecnologici necessari
Per la fruizione e l'accesso al corso FAD saranno necessari un computer (Windows o Mac) dotato di connettività internet, di un browser di navigazione standard (Internet Explorer, Firefox, Chrome, Opera, Safari) e di un programma per l'apertura e la lettura dei file PDF (per esempio: Adobe Acrobat Reader)
Procedure di valutazione
Questionario (obbligatoriamente a risposta multipla e doppia randomizzazione)
DA COMPILARE ENTRO LE ORE 24.00 DEL 31/12/2025
Attenzione: la nuova normativa ministeriale in vigore dal 01/07/2019 prevede che:
- in caso il discente non superi il test di valutazione dovrà ripetere il percorso formativo dall'inizio
- numero massimo di tentativi a diposizione: 5
- soglia di superamento: 75% delle risposte corrette
Responsabili
Responsabile scientifico
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Claudio CimminielloDirettore dell’Unità Operativa Medicina Interna dell’Azienda Ospedaliera “Ospedale Civile” di Vimercate.
Relatore
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Claudio CimminielloDirettore dell’Unità Operativa Medicina Interna dell’Azienda Ospedaliera “Ospedale Civile” di Vimercate.
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Marco MariettaDirigente medico Divisione di Ematologia AOU Modena
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Mauro MolteniDirigente Medico II Livello, Responsabile UOC Medicina Generale (e HUB COVID), Presidio Ospedaliero di Tradate, ASST-Settelaghi